Porto San Giorgio è una cittadina situata nella fascia costiera delle Marche. Già appartenente alla provincia di Ascoli Piceno fa ora parte della provincia di Fermo. Confina da tre lati con il comune di Fermo e ad est con il mare Adriatico.
Noto ai tempi di Plinio il Vecchio come Navale Firmanorum, e citato da Strabone nella Tavola Peutingeriana come Castrum Firmanorum o Castellum Firmanorum, Porto San Giorgio è legata allo sviluppo del porto di Fermo, tanto da essere chiamata ancora nel Medioevo con il nome latino di Portus Firmi, probabilmente sito in epoca romana alla foce del fiume Ete.
Collegata alla città di Fermo dalla strada Pompeiana, così chiamata in onore del generale romano Gneo Pompeo Strabone, d’origine fermana, che aveva proprietà latifondiere nel Piceno Fermano. Fu padre del console Gneo Pompeo Magno e rivale di Caio Giulio Cesare.
In epoca medievale, Porto San Giorgio partecipava con i numerosi castelli dell’area intorno Fermo alla Cavalcata che aveva luogo a Fermo ogni 15 agosto. Questa è una manifestazione risalente a prima del 1182 ( di tale anno è il primo documento ufficiale). Porto San Giorgio sfilava in testa al corteo multicolore, tra il rullo dei tamburi, il clamore delle chiarine, gli sfarzosi e festosi paludamenti dei magistrati, la selva dei vessilli ed orifiammi.
Luoghi di interesse
La Chiesa di San Giorgio del diciannovesimo secolo che ospita una copia del polittico di Carlo Crivelli.
La Chiesa delle Anime Sante del diciassettesimo secolo.
Il Teatro comunale, edificato nel 1815 e affrescato nel 1910 da Sigismondo Nardi.
La Rocca Tiepolo, così chiamata in quanto costruita da Lorenzo Tiepolo nel 1276 per difendersi dagli attacci dei pirati saraceni. L’interno della lizza, conservato in discrete condizioni e recentemente restaurato, ospita un teatro all’aperto in cui si svolgono manifestazioni culturali e concerti.
Villa Bonaparte. Costruita su richiesta del fratello di Napoleone, Girolamo Bonaparte, che soggiorno’ a Porto San Giorgio tra il 1829 ed il 1832, venne realizzata in stile neolassico seguendo il progetto di Ireneo Aleandri, e fu dal Bonaparte dedicata a “Caterina”. Per divergenze politiche con il Re di Napoli, venne confiscata nel 1831 e venduta, pochi anni dopo, alla nobile Famiglia Pelagallo, dopo essere stata adibita a Camera Apostolica. La villa presenta ancora oggi nella facciata esterna decorazioni con bassorilievi e altorilievi di trofei d’armi ed è circondata da un parco di notevoli dimensioni. All’interno le stanze pregevolmente affrescate, ospitano numerosi mobili in stile impero dell’epoca che poggiano su di un pavimento in graniglia che presenta decorazioni a mosaico.
Ville in stile liberty.
Cultura
Il programma culturale di Porto San Giorgio si caratterizza per varie iniziative dedicate alla letteratura, all’arte e alla musica. Fra queste, ricordiamo le rassegne “Di Villa in Villa. Percorsi di musica e pensiero tra le ville sangiorgesi”, o “In Ascolto della Bellezza. Festival di musica d’essai”. Oltre a ciò, possiamo citare il Festival “Rocca Aeterna. Incontri di Medioevo e Fantasia”, dedicato al mondo fantasy e all’universo medievale, nonché il ciclo di conferenze “Sentieri del Pensare. Riflessioni sulla realtà tra filosofia e letteratura”. La stagione del teatro di prosa di Porto San Giorgio possiede anch’essa una sua specificità in quanto, a partire dalla stagione 2008/2009 si incentra in maniera monografica e tematica su un solo tema o su di un solo autore. Il Teatro comunale (Porto San Giorgio) ospita regolarmente una stagione di prosa tra le più rinomate della Regione.
Gastronomia
La cucina sangiorgese ricalca quella di tutto il Piceno ed è di solito a base di pesce e verdure, ma con presenza anche di carni e di fritture, basti pensare alle famose olive all’ascolana.I piatti tipici sono: i garagoli, o cucciulìtti (lumachine di mare in brodetto di sugo rosso e spezie), il brodetto (brodo di pesci e crostacei misti) e i vincisgrassi (simili per aspetto alle lasagne, ma con condimento di fegatini e cacciagione). I primi due dovuti alla tradizione marinara il secondo, invece, si fa risalire al nome del generale austriaco Windisch Graetz che nel 1799 cinse d’assedio Ancona, attribuendo la paternità al suo cuoco personale; ma altri sostengono che già nel 1781 la ricetta compaia in un libro di cucina del cuoco maceratese Nebbia, in cui viene descritta la preparazione di particolari lasagne chiamate “vincisgrassi”.Dolci tipici sono: l’amandovolo, a suo tempo importato dal piemonte da un pasticciere stabilitosi nella cittadina, a base di mandorle e cioccolato fondente, il fristingo (dolce natalizio di fichi, mandorle, pinoli e noci), la cicerchiata e le sfrappe (dolci che si gustano a carnevale). Liquore tipico: Anisetta famosa quella della premiata ditta Olivieri da non confondere con il più comune Mistrà (liquori all’anice simili alla sambuca) e l’immancabile vino cotto (difficilmente in vendita). In occasioni particolari, si possono servire i finocchi in pinzimonio, la mozzarella a crudo e le arance a fette condite con olio, sale e olive nere. Il pane è sciapo e simile al toscano.
Feste Fiere e Sagre
La festa patronale si svolge nella settimana che comprende il 23 aprile ed è caratterizzata dal grande mercato e dalla tombola,una specie di riffa che viene estratta in piazza.
\n Ogni estate a Porto San Giorgio si svolge un importante festival internazionale di scacchi frequentato da giocatori professionisti di tutto il mondo. Famosa è la Padella Gigante dell’Adriatico (diametro di 4 metri sul fondo e 6 m sull’orl con una capienza di 1000 litri di olio) usata in occasione di feste di paese quali ad esempio “La Festa del Mare” (che si tiene di norma l’ultima settimana di luglio) dove vengono eseguite in poche ore spettacolari fritture di quintali di calamaretti. Di grande spessore la manifestazione “Proloco in Festa” con la partecipazione di decine di rappresentanze che propongono il meglio della cucina marchigiana ed internazionale. la manifestazione cade nel mese di luglio.
Cibi tipici di Porto Sn Giorgio
Brodetto alla Sangiorgese una specialità gastronomica di tutto rispetto, che i pescatori si tramandano da generazione in generazione, è il brodetto alla sangiorgese, un piatto tipico composto da dodici qualità di pesce cotte nella stessa pentola e arricchite con molto aceto. Questo piatto viene cucinato solo su richiesta da un numero limitato di addetti ai lavori e viene gustato in compagnia, dato che non è possibile farne una quantità limitata per 2 o 4 persone.
Alici sotto sale I turisti che ormai sono di casa a Porto San Giorgio sanno a chi rivolgersi per acquistare un barattolo di alici nostrane sotto sale da regalare o gustare durante l’inverno. Queste non sono in vendita nei negozi, ma sono confezionate da qualche vecchio marinaio che conosce il periodo migliore per pescare le alici più grasse e gustose. Maccheroncini di Campofilone Questa è una specialità di cui il nostro territorio va fiero, prodotta a Campofilone, viene esportata in tutto il mondo.
Si distingue dalle altre paste all’uovo in quanto la farina di grano tenero, viene impastata rigorosamente a mano; le massaie del posto sono maestre nel tagliare la sfoglia a mano in maniera molto sottile con incredibile velocità e possono essere gustate con sughi di carne e di pesce.
Olive all’ascolana Sono un piatto rappresentativo di Ascoli Piceno e del suo territorio, conosciute anche i epoca romana, sono olive verdi in salamoia, dalla polpa carnosa, riempite da un impasto a base di carne, fritte in olio extra vergine della zona. Nei paesi della costa, le olive ascolane vengono anche riempite con impasto di pesce Vini del Piceno Il Piceno è da sempre un luogo rinomato ed apprezzato per la tradizione vinicola, Offida in particolare da il suo nome alla produzione di origine controllata. In questa zona è possibile acquistare in una delle tante cantine il Rosso Piceno Superiore D.O.C. e il Falerio dei Colli Ascolani D.o.c., non prima però di aver visitato il paese con la sua storia medievale.